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COMPLESSO MONUMENTALE DI SANTA CHIARA

COMPLESSO MONUMENTALE DI SANTA CHIARA
Fu a re Roberto d'Angiò che si deve la costruzione di questo monumentale complesso francescano del 1310. Il re acconsentì alle richieste della moglie Sancia di Maiorca che per devozione volle un monastero per le monache clarisse di sua protezione. Il monastero di imponenza reale fu la dimora delle tombe della dinastia degli angioini. La chiesa fu costruita dall'architetto scultore Gagliardo Primario, collegata al monastero fu destinata alla regalità e nobiltà napoletana. La facciata austera è preceduta da un pronao a tre arcate ogivali, di cui quella centrale inquadra il bel portale a marmi rossi e gialli con lo stemma di Sancia. Il Rosone più in alto è opera di moderni restauri. Isolato sorge il campanile che conserva il basamento a scarpata trecentesco con incisioni gotiche che commemorano la fondazione il compimento e consacrazione della chiesa. Nel 1328 Giotto affresca la Basilica dell'Apocalisse, unica testimonianza del suo lavoro a Napoli. In parte la sua opera è ancora visibile nel Coro delle Clarisse. Semplice e unitario il suo interno è formato da una grande luminosa aula rettangolare senza transetto conclusa da un piatta parete, diaframma con il coro delle monache. Nel XVIII sec. l'aspetto originario dell'interno fu modificato con l'aggiunta di una falsa volta barocca e altri lavori su questo stile affidati a Domenico Antonio Vaccaro, che commissionò a Donato e Giuseppe Massa la realizzazione delle bellissime maioliche del Chiostro. Purtroppo durante la seconda guerra mondiale alcune bombe alleate caddero sul monastero e provocarono un incendio che durò 48 ore e che distrusse il tetto le decorazioni rococò, gli affreschi medievali e alcune tombe. Salvo poche eccezioni le opere d'arte ricollocate nell'interno sono dei secoli XIV e XV molte di quelle recuperate sono conservate nel Museo dell'Opera di Santa Chiara, mentre tra quelle andate perdute si ricorda il sepolcro di Antonia Gaudino opera di Giovanni da Nola.

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