Paolo La Motta. Capodimonte incontra la Sanità -
Museo di Capodimonte, via Milano, 2 - Napoli
Mostra in corso
dal 18 febbraio 2021 al 16 gennaio 2022
Al Museo Capodimonte iIl rione Sanità si mostra in tutta la sua forza e la sua bellezza negli occhi e nei volti dei suoi figli più giovani e fragili: bambini e ragazzi dipinti e scolpiti da Paolo La Motta, artista che vive e lavora nel quartiere.
Comunicato stampa della Mostra Paolo La Motta. Capodimonte incontra la Sanità
L'esposizione si pone in collegamento con l'altra mostra che l'artista ha tenuto al Museo: Incontri
sensibili: Paolo La Motta guarda Capodimonte (30 giugno 2018 – 24 febbraio 2019) nell’ambito
del ciclo di mostre-focus che ospitano artisti contemporanei in dialogo con la collezione storica di
Capodimonte, in una sala dedicata al secondo piano.
Paolo La Motta è un artista fuori dal sistema dell'arte contemporanea, e da tutti i sistemi. Non è
rappresentato da nessuna galleria e non specula sui social network o sul mercato. Rappresenta un
"movimento" molto personale, il suo, che unisce una profonda e vasta conoscenza dell'arte – arte di
tutti i tempi e di tutti i luoghi -, a cui rende costantemente omaggio con passione, con uno sguardo
attento e penetrante sulla realtà.
La realtà per un pittore è prima di tutto la pittura, come per uno scrittore è prima di tutto la letteratura. Proust dialoga con Balzac come Joyce dialoga con Flaubert, o Edward Hopper con
Marquet, Felix Vallotton e Picasso.
La Motta è un pittore che testimonia una storia dell'arte che non
è solo quella della rottura, appartiene a questa storia discreta che, parallelamente alle avanguardie,
si è sempre mantenuta, più sotterranea, distaccata dagli investimenti finanziari e dal pensiero
dominante. Questa storia che nel XX secolo è illustrata da Zoran Mušic, Avigdor Arikha, Raymond
Mason, Balthus, Lucian Freud, Sam Szafran, e più recentemente Éric Desmazières, Jean-Baptiste
Sècheret e tanti altri ancora, non ripete la pittura di ieri e ci invita ancora a vedere il mondo in modo
diverso senza voltare le spalle al realismo o meglio senza opporsi all'astrazione e alla figurazione,
un'opposizione che la contemporaneità ha da tempo reso abbastanza obsoleta.
Paolo La Motta raffigura nelle sue opere i ragazzi dei quartieri popolari Stella, Sanità e Vergini con
cui organizza i laboratori di scultura all'Istituto Papa Giovanni XXIII. Le loro storie, spesso vicende
di disagio e di un’infanzia troppo presto abbandonata, perdono la collocazione spazio temporale per
diventare archetipi assoluti.
E così scorrono davanti ai nostri occhi l’intensità, la curiosità, la
malinconia, l’ansia, l’impegno e la serietà e nello stesso tempo i valori plastici della pittura italiana
e le campiture uniformi dei fondi dell’arte giapponese, la materica pittura di Ribera e Mancini e le
fluide pennellate di Lucian Freud; ma anche i giovinetti di Gemito e i modellati metamorfici di
Augusto Perez, maestro di La Motta, e di Giovanni Tizzano, artista che è una continua fonte di
ispirazione per Paolo.
Orari: tutti
i giorni dalle 8.30 alle 19.30 (ultimo ingresso alle 18.30). Chiuso il mercoledì,
il 1° gennaio e il 25 dicembre.
Biglietti: intero
€ 10, ridotto € 5.
Telefono:
+39.081.7499281
E-mail: mu-cap@beniculturali.it
Sito web: Museo
di Capodimonte |